catalogo fiera

Aneddoto. Cose già dette, ma siccome sulla mostra illustratori della Fiera di Bologna sembrano sempre commenti di altri illustratori frustrati... va bene ribadire qualche concetto.
Mi chiama un'amica, che non è affatto illustratrice, fa tutt'altro mestiere ma, come tutti quelli che sono stati bambini (tutti) o hanno bambini (molti) è interessata al tema, dicendomi: "Mi hanno regalato il catalogo della Fiera del Libro, ma se non lo dici a chi me l'ha regalato lo passerei a te. A me la maggior parte delle illustrazioni sembrano orribili, magari a te può essere più utile."
Io, che, presa dall'ansia di fare trecento colloqui poi rivelatisi inutili nella loro totalità, non avevo neppure visto la mostra, vado a prenderlo tutta contenta.
Non mi dice niente la copertina? Pazienza, ci sarà SICURAMENTE qualcosa all'interno che vale lo spazio del catalogo nella libreria. Lo sfoglio pagina per pagina.
E adesso mi chiedo a chi piazzarlo a mia volta. Lo spazio non lo vale proprio. BRUTTO BRUTTO BRUTTO, mai visto niente del genere. Incredibile. A che punto siamo arrivati. Poveri piccoli.
PS non chiedetemelo, non spenderò un euro di francobolli per diffondere questo "verbo"

già... è indubbio.
c'è da dire che molti lavori in stampa sono ancora più deboli e opachi e forse non sono neanche adatti a un lavoro editoriale.. non è che un disegno sia una illustrazione per forza , ma questa pecca pare che si perpetui nel tempo. Ma chi espone non credo abbia poi un seguito... anche se è un bel risultato personale .
Ormai si sa ed è vero che si snobba pure la visione della mostra... quello che ho notato nel totale è un effetto veramente punitivo e immobile..no vita e dinamicità

il grande errore è anche non dare un racconto di base da seguire per fare le illustrazioni, per vedere come l'illustratore riesce a realizzare qualcosa di editoriale e non solo un ricamo a sè spesso senza una logica